Il corso “Journal Map 65 – Aggiornamenti in Cardiologia dalla letteratura” (id. 389558) offre l’analisi di studi chiave pubblicati recentemente sulle più importanti riviste cardiologiche internazionali, attraverso una selezione di contributi originali realizzata da un gruppo di Autori di prestigio nazionale e internazionale guidati dal Professor Stefano De Servi. In particolare, nell’ambito della rubrica “Dalla letteratura internazionale” si approfondiscono le seguenti tre tematiche: “Eventi emorragici in pazienti in terapia anticoagulante: come è il follow-up successivo?”. “Qual è il vantaggio offerto da una strategia IVUS guidata nella PCI complessa?”. “Come trattare una ristenosi: i risultati a 10 anni dello studio ISAR-DESIRE 3”. Nell’Editoriale [“È sempre la valutazione del rischio ischemico ed emorragico che deve dettare la durata della triplice terapia antitrombotica”] si evidenzia come negli anni la durata della triplice terapia antitrombotica (TAT) si sia progressivamente ridotta, arrivando a sospendere uno dei farmaci antiaggreganti entro sette giorni dall’evento indice. Si nota come questo “nuovo paradigma”, che nasce dai risultati di cinque trial sull’argomento, desti tuttavia ancora delle perplessità. L’associazione tra l’attenuazione del tessuto adiposo epicardico (EAT) e la presenza/gravità di malattia aterosclerotica coronarica (CAD) nei pazienti con diabete mellito di tipo 2 (T2DM) rimane sconosciuta ed è al centro della rubrica “Dal Journal of Cardiovascular Medicine” [Relationship Between Epicardial Adipose Tissue Attenuation And Coronary Artery Disease In Type 2 Diabetes Mellitus Patients]. Nello studio proposto sono stati confrontati 276 pazienti ricoverati con T2DM e 305 pazienti di controllo con normale metabolismo del glucosio. L’obiettivo dello studio sintetizzati nella rubrica “Autori italiani pubblicano” [PCSK9 Inhibition During the Inflammatory Stage of SARS-CoV-2 Infection] è infine quello di indagare l’impatto dell’inibizione del PCSK9 rispetto al placebo sugli esiti clinici e di laboratorio nei pazienti con COVID-19 grave.